White Werewolf, fanfiction su twilight by Leah

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•_Leah93
view post Posted on 18/12/2008, 19:17






Questa fan fiction nasce perchè volendo inseirmi nella saga di twilight ho inventato un mio personaggio.
Sarebbe stata la ragazza di Jacob, ma dopo aver letto di Reneesme la storia da romantica è diventata drammatica.
Per ora posto solo il primo capitolo!
Buona lettura!

Cap.1


Era un pomeriggio freddo e piovoso, tempo molto frequente nella città di Forks, in cui vivevo da ormai 5 anni con mio fratello Alex. Stavo tornando velocemente a casa per preparare il pranzo e per questo avevo preso la strada più corta che conduceva dentro la foresta.
Era tardi e Alex sarebbe tornato dal lavoro entro pochi minuti. Io che ero così concentrata nel percorrere la strada giusta, non mi accorsi nemmeno di lui. Mi stava seguendo da un bel po’ di tempo e alla fine mi sentii osservata. Mi fermai, mi girai intorno pronta a ripartire, ma a quel punto lo vidi...pallido e perfetto fissarmi con uno sguardo indecifrabile, sembrava ansioso e allo stesso tempo eccitato da qualcosa.
Io, rimasta folgorata da tanta perfezione, cominciai ad osservarlo e mi accorsi che gli occhi erano di un colore strano, un nero con sfumature rossastre. Qualcosa dentro di me, però, mi metteva in guardia da tanta perfezione..da quello sguardo.
Mentre cercavo di capire cosa mi convenisse fare, lui parlò- Ciao- anche il suono della sua voce era perfetto- ti sei persa ragazzina?- io stavo per rispondergli, ma notai che dicendo quella frase con un passo si era avvicinato verso di me tanto da poter vedere meglio il suo viso perfetto, incorniciato da dei capelli ribelli castano-neri lunghi fino al collo. Dopo un sospiro risposi con un filo di voce- N..no...sto andando a casa e questa è la strada più breve- rispetto al suo tono, la mia voce sembrava racchia.
-Lo sai che non dovresti startene da sola ne bosco? Ci sono molti..predatori pronti a mangiarti- il suo sguardo a quel punto mi parve malizioso, e non smetteva un secondo di squadrarmi- Beh, non è la prima volta che passo di qui, per ora non mi è capitato nulla-
-Già, per ora...- a quelle parole, trasalii, finalmente capii le sue vere intenzioni e della sua assurda bellezza non mi importò più nulla, a quel punto l’unico pensiero logico che mi venne in mente fu quello di scappare.
Mi girai di scatto, pronta a correre, ma me lo ritrovai davanti in meno di due secondi..non capivo, come diamine aveva fatto?
Indietreggiai, ma caddi all’indietro sbucciandomi la mano, in quel momento la situazione crollò.
Quell’essere preso ,da un’ eccitazione improvvisa, mi si buttò contro prendendomi la mano ferita.
La avvicinò alla bocca, che piano piano si aprì. Ma non fu questo a terrorizzarmi.
Dalla sua bocca spuntavano due canini lunghi e affilati..bianchissimi. Io non capivo più nulla, non potevo credere che davanti a me ci fosse un vampiro! Credetti subito che si trattasse di uno stupido scherzo, o un gioco che “divertiva” quel pervertito.
Da lontano si sentì un ululato, che fece scattare il presunto “vampiro”. Lasciò la mia mano borbottando qualcosa e se ne andò...veloce come il vento.
Mi stavo rialzando, quando mi ritrovai davanti un lupo, alto quasi come un cavallo.
Io lo fissai incredula, ormai ero sicura che questo fosse tutto uno scherzo, fatto davvero bene, però.
Quel lupo gigante mi si avvicinò lentamente, io rimasi immobile, impietrita, con il fiato sospeso..ero uno scherzo, ma quell’animale sembrava vero...e molto!
Chiusi gli occhi, e lo sentii annusarmi i capelli, poi, con un mugolio, mi prese per la maglia e mi trascinò verso un tronco spezzato, che formava una piccola grotta. Mi infilò lì dentro, come se avesse voluto che lo aspettassi là.
Se ne andò, anche lui velocissimo, per tornare dopo 10 minuti.
Era sporco di terra, come se avesse combattuto per ore ed inoltre aveva uno strano odore di bruciato. Ma cionostante, quella figura mi rassicurò, non ero agitata come lo ero invece davanti a quel ” vampiro”, anzi, mi sentivo in qualche modo protetta, e a confermare la mia sensazione fu il suo sguardo, riuscivo quasi a leggere la sua preoccupazione e ne dedussi che fosse preoccupato per me.
Ma la mia testa, scoppiava, i miei mille pensieri ruotavano nella mia mente senza sosta, e non riuscivo ancora a capire cosa mi fosse realmente successo.
La mia testa girava e girava, finchè non persi i sensi sarà perchè ero stanca, sarà perchè ero terrorizzata fatto sta che il mio ultimo ricordo fu quel lupo enorme che mi prese in groppa, portandomi non so dove.

Mi svegliai, la testa aveva smesso di girarmi, e mi ritrovai in camera.
Al mio fianco c’era mio fratello, con un espressione alquanto preoccupata, e un signore sulla quarantina, probabilmente un medico.
-Sarah!..ti sei svegliata finalmente!..ho temuto il peggio!- disse tutto d’un fiato Alex
-No, sto bene...non preoccuparti, cos’è successo?-
-Tuo fratello ti ha trovata accasciata davanti la porta di casa, a quanto pare hai avuto un mancamento dovuto al troppo stress- intervenne il medico
-Da oggi in poi preparerò io il pranzo, non ti dovrai più preoccupare di arrivare in fretta e furia a casa-
Aggiunse Alex.
Sorrisi, e guardai quasi commossa mio fratello.
-Non credo che sia stata questa la causa del mio mancamento, lo sai che per me è un piacere prepararti il pranzo!- dissi prendendoli la mano.
Mio fratello mi baciò in fronte e mi abbracciò, dirigendosi poi fuori per salutare il dottore e ringraziarlo.
Rimasta sola, ripensai a cosa mi fosse capitato quel pomeriggio.
Avevo visto veramente un vampiro e un lupo gigante o stavo impazzendo?
Mentre cercavo di rimettere in moto il mio cervello per capire cosa mi fosse successo, ecco che il mal di testa riprese. A quel punto decisi di lasciar perdere.
L’unico ricordo chiaro che avevo di quel pomeriggio, erano gli occhi neri e preoccupati di quel lupo, qualcosa dentro di me ne era affascinato, neri e profondi e allo stesso tempo rassicuranti.
Avrei dato qualsiasi cosa, per rivederli ancora una volta.

La mattina seguente, mi svegliai molto presto, e mi preparai per andare a scuola.
Alex mi aspettava, già in giacca e cravatta, con la colazione pronta
-Buongiorno principessa! Come stai oggi?-
-Bene grazie, vedo che hai mantenuto la parola!- dissi sorridendo e indicando la mia tazza piena di latte.
-Si da oggi cucinerà chi arriva per primo a casa!-
-Conoscendo le tue doti culinarie, preferirei che al pranzo e alla cena pensassi io a prescindere-
-Basta che non ti stressi troppo- rispose seccato dalla battuta.
-Ora devo andare, il capo mi licenzia se arrivo di nuovo in ritardo, ci vediamo oggi pomeriggio!- disse prendendo il cappotto e dandomi una bacio sulla guancia.
-Mi raccomando, non svenire più!-
-Tranquillo, mi sento sana come un pesce!-
Alex sorrise e uscì di casa. Dopo pochi minuti feci la stessa cosa anche io.
Arrivai a scuola e per fortuna, tra il prof. di matematica che si sentì male e le due ore di ginnastica che amavo, la giornata scorse velocemente.
All’uscita mi diressi subito al cancello pronta per la mia lunga passeggiata tra i boschi,ma qualcosa non andava....mi sentivo osservata.
Mi guardai lentamente intorno e notai un gruppo di ragazzi, che mi fissavano, dalla pelle scura e dai capelli corti e corvini, avevano lineamenti amerindi...probabilmente provenivano da La Push , un’area vicino a Forks, la scuola dove andavo io, era infatti quasi al confine tra le due città.
Uno dei ragazzi, il più alto e più muscoloso, cominciò ad avvicinarsi, io abbassai lo sguardo..e mi avvicinai sempre di più al cancello.
Questioni di pochi secondi e me lo ritrovai accanto.
-Ciao- disse con tono gentile- Sei Sarah Campbell giusto?-
Mi girai e alzai lo sguardo per rispondergli, ma appena lo vidi in faccia rimasi paralizzata.
Quel ragazzo, oltre ad essere straordinariamente bello, aveva lo stesso identico sguardo..di quel lupo gigante che lo scorso pomeriggio mi salvò, gli stessi occhi neri e profondi, che mi facevano sentire incredibilmente bene. Rimasi a bocca aperta e non riuscivo a dire una parola, ero completamente paralizzata e confusa.
Lui sorrise e ripeté la domanda lentamente.
Per non continuare ad apparire una completa idiota, decisi di provare a rispondere.
-..Ehm..si...Sono io, ci conosciamo?- Dentro di me avrei sperato che dicesse di essere quel lupo benevolo che mi salvò, ma poi mi resi conto di quale assurdità ero andata a pensare e me ne vergognai.
-Beh, non proprio, ho sentito che ieri hai avuto un mancamento e , essendo amici di tuo fratello, io e gli altri abbiamo deciso di accompagnarti a casa..in modo che se svenissi un’altra volta ci saremo stati noi a soccorrerti e inoltre so che tutti i giorni percorri una brutta strada per tornare a casa, meglio prevenire qualche brutto ceffo- disse con tranquillità.
A quelle parole non sapevo che pensare. Da quando Alex frequentava quella gente? Perché non me gli ha mai fatti conoscere? E perché stamattina non mi ha avvisata di questa “scorta”?
Le domande continuavano ad aumentare sempre di più, quando quel ragazzo continuò nel suo discorso-
Ah, scusa non mi sono presentato, mi chiamo Jacob! Jacob Black..e credo che tu abbia intuito che vivo a La Push- disse sorridendo.
Jacob...un nome che non avrei scordato facilmente.
-Senti ehm, non vorrei sembrarti scortese, ma Alex stamattina non mi ha avvisata di voi e della vostra disponibilità...quindi...- prima che potessi finire Jacob sorrise e si girò lentamente verso i suoi amici, gli disse qualcosa e questi se ne andarono.
-Beh, credo di capirti, un gruppo di ragazzi sconosciuti si presenta davanti scuola e ti vogliono dare un passaggio, anche io penserei che hanno brutte intenzioni- disse ridacchiando- per cui sarò solo io ad accompagnarti, sempre che non sia io a metterti paura-
-N..no...anzi..- Non avrei mai provato alcun briciolo di paura insieme lui, non con quello sguardo!
Lasciai stare Alex e la sua dimenticanza. In quel momento avrei voluto fissare Jacob per tutto il tempo.
Così accettai il passaggio.
-Va bene si! accetto volentieri il passaggio- dissi sforzandomi di sorridere.
Lui, sempre sfoggiando il suo sorriso splendente, mi prese la mano e mi condusse verso la sua auto.
La sua mano era grande e incredibilmente calda, anche le sue mani, in un certo senso, mi infondevano sicurezza.
-Dopo di lei- aprì la portiera e a mo' di cavaliere mi fece sedere sul sedile, mi scappò una piccola risata.
-Bene, destinazione casa Campbell!- disse tutto elettrizzato
Dopo alcuni minuti arrivammo a casa, il tempo insieme a lui passava velocissimo, mi sentivo a mio agio o meglio Jacob riusciva a farmi sentire bene…e più parlavo e scherzavo con lui, più mi ci affezionavo, eppure lo conoscevo da una mezz’oretta circa.
-Beh signorina, devo lasciarla qui in tutto sono 5 dollari!- disse scherzoso
Io scoppiai a ridere e aprii la portiera. Jacob fece lo stesso e mi accompagnò fino alla porta.
-Oggi non sei svenuta! Vedremo domani cosa accadrà-
-Speriamo nulla di brutto- risposi sorridendo- Ti ringrazio ancora per il passaggio, è stato bello conoscerti, credi che potremo vederci anche senza che tu debba farmi da scorta?-
Scoppiò a ridere.
-Certo! Quando vuoi, però prima e meglio far passare un po’ di tempo, Alex potrebbe ritenerti ancora troppo debole per uscire con gli amici-
-Eh, povero Alex, è nato troppo protettivo-
-Beh, lo capisco..- disse abbassando lo sguardo
Non so perché ma colsi un doppio senso nelle sue parole, come se anche lui volesse proteggermi, ma questo mi ricondusse al lupo e lasciai perdere per timore di impazzire del tutto.
-Ora è meglio che vada, mi staranno aspettando, ci vediamo domani Sarah!-
-Si a domani!- Il mio tono di voce era piuttosto elettrizzato nel pronunciare quelle parole, ma per forunta Jacob non se ne accorse.
Rientrai a casa, sentii l’auto di Jacob allontanarsi, e mi stesi sul divano.
Ormai avevo un’immagine impressa nella mente, che non riuscivo e soprattutto non volevo cancellare.
Il viso di Jacob, la sua allegria, mi rendevano felice e più ci pensavo più arrossivo. Era una sensazione strana..e quasi me ne spaventai, insomma non lo conoscevo nemmeno e già me ne ero innamorata? Assurdo!
Però...non potevo farci niente quel suo sguardo mi scioglieva come un gelato davanti al sole estivo, che cosa strana l'amore!


Presentazione di Sarah
Nome: Sarah Campbell
Età: 18
Aspetto : Capelli lunghi castani e occhi marroni
Altezza: 1.75
Carattere: E’ molto buona e ingenua, ama stare con gli amici e con le persone che ama.
Si preoccupa molto per il fratello, troppo protettivo, per i suoi gusti
Storia: Sarah ed Alex rimasero orfani molto giovani, perdendo i genitori per circostanze misteriose.
Da quel momento i due fratelli si sono sempre aiutati a vicenda, fino a convivere insieme.

Edited by L e a h; - 7/9/2009, 20:37
 
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**_silvi_**
view post Posted on 19/12/2008, 15:37




wow che bella!!! *.*
Ehi, senti.. ma sarah non vorrai mica dirmi che sei tu, eh?? :GRR:
Alla largaa!!! xDD Accidenti a voi..
 
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•_Leah93
view post Posted on 19/12/2008, 15:40




certo che sono io...la ff è nata porpio per questo motivo! Inserirmi nella sga di twilight...e a dirla tutta volevo cornorare il mio sogno d'amoe con Ajcob..ma poi ho letto di lui e il suo maledetto imprinting e quindi ho cambiato radicalemtne la storia....quindi tranquilla jacob apparterrà per sempre a reneesme!XXD

Perchè accidenti a voi?O_O
 
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**_silvi_**
view post Posted on 19/12/2008, 15:43




voi che cercate di rubarmi jacob! xDD Ovvio!!
 
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•_Leah93
view post Posted on 19/12/2008, 15:48




XDXD ah ok!..beh senti..io sto cercadno disperatamente un giovanotto bello e libero in twlight ma qui è peggio di inuyasha! le coppie sono già tutte prefisse!
Insomma edward non si tocca perchè vvive solo per Bella, Jake non ne parliamo....james mi crepa al primo numero! E come se non bastasse tutta la famiglia cullen è fidanzata ma allora andate tutti a quel BIP!

..ehm..ehm...scusate...ho perso leggermente le staffe! XDXD
 
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**_silvi_**
view post Posted on 19/12/2008, 16:11




Eh ti capisco... L'unica è eliminare le fidanzate! xD
 
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•_Leah93
view post Posted on 19/12/2008, 16:17




fosse facile...o sono licantropi o sono vampiri...l'unica soluzione è essere tatno belle e simpatiche da far nnamorare tutti i vampiri del mondo..e da provocare l'imprinting a di tutti i licantropi! XDXD
 
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**_silvi_**
view post Posted on 19/12/2008, 19:05




Ah, ma allora non ci sono problemi!! :-_^:
 
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•_Leah93
view post Posted on 19/12/2008, 21:47




Ecco il 2 capitolo!

Alex tornò tardi, probabilmente si era fermato a bere qualcosa con i suoi colleghi, il pranzo oramai era freddo.
Sentita la porta di casa chiudersi, uscì dalla mia stanza e mi diressi verso la cucina a riscaldare il pranzo. Avevo un paio di domande da fare ad Alex.
-Buongiorno! Com’è andata oggi?- disse ingenuamente sedendosi al tavolo e togliendosi la cravatta.
-Pensavo che lo sapessi- risposi con un filo di acidità
-Ah, Sam deve esserti venuto a prendere-
-Mi ha riaccompagnato Jacob, bravo ragazzo- quasi arrossì dicendo quelle ultime due parole-avresti potuto avvisarmi però!-
-Hai ragione scusa, avrei voluto dirtelo stamattina, ma me ne sono proprio dimenticato- nella voce di Alex sentivo un po’ di agitazione, senza capire il perché
-E poi scusa, da quanto tempo li conosci questi qui?-
-Da qualche settimana- abbassò gli occhi..sembrava che non volesse parlare di loro
-Li ho conosciuti lavorando, Sam ha un amico nel mio ufficio..e questo suo amico è Robert..che ovviamente me lo ha presentato-
Robert Hammer era l’amico d’infanzia di Alex, l’unica persona, dopo di me, a cui si sentiva molto legato.
-Capisco, perciò non hai conosciuto direttamente l’intero gruppo-
-No, solo Sam- ci fu una breve pausa e poi Alex cambiò argomento- Beh, non mi hai raccontato nulla di scuola, ti hanno interrogata?-
Non mi spiegavo questo atteggiamento da parte di mio fratello…di solito mi raccontava tutto, invece in quel momento sembrava distaccato come se mi nascondesse qualcosa. Ma non andai oltre.
-Si, a storia è andata bene- risposi seccata
-E la salute? Tutto a posto? Sei stata male?-
-No tranquillo, tutto a posto, ti ricordo che non sono svenuta per colpa tua, quindi rilassati- risposi dolcemente. Mio fratello non era cambiato in tutto questo tempo, sempre molto protettivo nei miei confronti , quindi sapevo quali erano le sue preoccupazioni maggiori, la cosa che più odiava era quella di ferirmi in qualche modo, quelle poche volte che litigavamo, ricordo che stava malissimo. Questo è sicuramente un gene di famiglia, anche io temo sempre di ferire il prossimo, finendo per apparire troppo ingenua.
-Cibo delizioso, come al solito, ora però vado a riposare, questa giornata è stata davvero faticosa-
-D’accordo, dormi bene fratellone!-
-Grazie principessa- detto questo sorrise e si diresse verso la sua stanza.
Io sparecchiai e lavai i piatti, poi mi diressi in camera mia, mi misi ad ascoltare la musica con l’I-Pod, ripensando alla bellissima giornata trascorsa insieme a Jacob.

Il giorno dopo ero agitatissima. Contavo i minuti e i secondi che mancavano prima che anche l’ultima campanella della scuola suonasse..avevo una voglia pazzesca di vedere Jacob.
Quando, finalmente, uscì dalla scuola, lo vidi appoggiato alla sua macchina, con il suo sorriso bianchissimo. Il mio cuore, a quella vista, fece i salti mortali.
-Ciao Jacob- dissi dopo essere praticamente corsa verso di lui
- Ciao Sarah, come stai?-
-Ora benissimo- risposi quasi arrossendo
Lui sorrise e mi aprì la portiera della macchina
-Hai impegni ora dopo scuola?-
-No, è avanzata la cena di ieri sera..Alex può mangiare quello!-
Ridacchiò e sorrise
-Perfetto! Ti voglio portare in un posto, sei mai stata alla spiaggia di La Push?
-Ehm, solo Alex, insieme a un suo amico. Erano andati a pesca.-
-Meglio così..molto meglio- disse quasi trionfante
Per me avrebbe potuto portarmi anche in una discarica, se ci fosse stato lui sarebbe stato meraviglioso lo stesso.
Salimmo in macchina e dopo pochi minuti arrivammo davanti casa sua, un posto straordinariamente accogliente, che mi mise subito a mio agio.
Jacob parcheggiò, uscì dall’auto e dopo pochi secondi mi aprì la portiera con il suo solito sorriso
-Da qui si prosegue a piedi- disse prendendomi per mano
-O..ok- risposi completamente rossa
Per tutto il tempo passeggiamo mano nella mano, io ero così emozionata che non mi godetti nemmeno il paesaggio che ci circondava, ma ad un certo punto si sentì da lontano il suono delle onde del mare e dopo pochi secondi un paronama stupendo mi si aprì davanti agli occhi.
La spiaggia era bellissima, io poi che avevo sempre vissuto in paesi di campagna non ero mai stata in un posto simile.
Probabilmente la mia faccia stupita e meravigliata aveva qualcosa di ridicolo, tanto che Jacob rise
-Ora ho la conferma che non sei mai stata in una spiaggia in vita tua- disse ancora ridendo
-Davvero, cosa te lo fa capire?- risposi ironica
Sorrise e mi vece sedere su un masso lì vicino.
-Allora a cosa devo questa gita- chiesi, una volta seduta
-Mah, ieri hai espresso il desiderio di uscire ed io ti ho accontentata-
-Pensavo avremmo dovuto aspettare..per far contento Alex-
-Ho cambiato idea..perché ti da fastidio essere uscita con me?-
A quella domanda mi scappò una risatina
-Credimi, la cosa che mi da fastidio in questo momento è il fatto che non ti abbia conosciuto prima..e che non sia mai stata in un posto del genere-
Rise anche lui e cominciò a fissare le nostre mani, che erano sempre rimaste unite.
Restammo qualche secondo in silenzio, e questo mi mise a disagio. Poi Jacob parlò
-Senti, potrei farti una domanda un po’ particolare?-
-Certo dimmi pure-
-Ecco..io mi sento incredibilmente bene con te..non so bene il perché, ma con te riesco a dimenticare le mie paure e mantenere la calma..perché devi sapere che sono un tipo molto irascibile io-
Io lo guardai strana, sembrava che stesse parlando di me e poi non riuscivo a credere che lui fosse..irascibile!
-Ebbene si, tu in qualche modo riesci a calmarmi a farmi sentire bene..e non riesco a capire il perché, ma non è questo il punto.
Se io ti dicessi che potrei essere molto violento e potrei addirittura farti del male, te continueresti a frequentarmi lo stesso?-
Io lo guardai sbalordita, lui? Farmi del male? Inaudito!..non c’era persona che mi rassicurasse più di lui!
-Jacob..-
-Chiamami pure Jake-
-Ok..Jake..senti io..anche io mi sento molto bene con te, anzi se devo dirla tutta sei la persona che più mi rassicura…e questo perché..- avrei voluto raccontargli del lupo, ma mi avrebbe presa per pazza- Beh, non so, anche tu mi infondi sicurezza senza che io sappia il perché-
Lui mi fissò per qualche minuto, serio e impassibile, poi sorrise-
-Beh, probabilmente non hai ben capito il mio concetto di “violento”, ma non importa, credo che comunque saprò controllarmi-
Quella sembrava più una riflessione personale che una risposta.
Restammo di nuovo in silenzio per qualche secondo, quando all’improvviso Jake scattò in piedi, facendomi sobbalzare
-Che..che succede?- chiesi un po’ agitata
-Porca miseria! Non ora! Non qui!- Detto questo mi prese per un braccio e mi trascinò via.
Io non capivo più niente. Cosa significava “Non ora, Non qui”? E cosa aveva visto o sentito Jacob da farlo scattare?
Mentre pensavo a tutto questo, mi ritrovai davanti ad un tronco spezzato.
Mi venne un colpo. Ero lo stesso dove il lupo gigante mi aveva “detto” di fermarmi ad aspettarlo.
-Resta qui e non muoverti per nessuno ragione, torno presto- disse andandosene
A quel punto risentii la testa scoppiare. Perché Jake assomigliava tanto a quel lupo? Perché ogni suo sguardo e ogni sua mossa me lo ricordava? Stavo impazzando io o effettivamente c’era un legame?
Passarono alcuni minuti, ed io ero sempre assorta dai miei mille pensieri, quando un botto mi fece scattare.
Il botto si ripeté, più volte, e oltre al frastuono riuscii a sentire anche alcuni mugolii. Decisi di andare a controllare. Camminai per pochi secondi quando, ad un certo punto li vidi.
Erano enormi, tutti spettacolari, tutti con le sembianze di un lupo gigante, e c’era anche lui….il lupo che l’altro giorno mi salvò. Probabilmente quello era il suo branco.
Restai dietro ad un albero assistendo alla scena. Non riuscivo a distinguere bene le figure da quella distanza e angolazione, ma capii subito che stavano attaccando qualcuno o qualcosa.
Poi lo vidi, era un uomo, pallido come un morto dai capelli biondo cenere e dagli occhi neri e cupi. Aveva un viso perfetto e bellissimo. Non ci volle molto, prima che quella figura mi ricordasse il “vampiro” che voleva uccidermi. Quest’uomo era velocissimo e tanto potente da sollevare un masso enorme ,come se fosse stato un sassolino, e lanciarlo con tutta tranquillità verso uno dei lupi.
Il suo viso, però, era angosciato..come se si sentisse in pericolo da qualcosa, nonostante avesse molti mezzi di difesa. Dopo pochi minuti compresi il suo terrore. Uno dei lupi, il più piccolo che probabilmente era una femmina, si lanciò contro di lui, mordendoli il collo, questo urlò e dopo un secondo anche tutti gli altri li si lanciarono addosso. Io mi girai di scatto, rifiutandomi di guardare oltre.
Rimasi a fissare per terra per qualche istante, quando presi coraggio e decisi di tornare ad osservare quei lupi, ma quando lo feci me li ritrovai di fronte che mi fissavano. Io rimasi impietrita, cominciai ad indietreggiare, ma poi qualcosa mi bloccò.
I loro sguardi non erano pieni di odio e non sembrava che avessero intenzione di sbranarmi o altro. Piuttosto mi sembravano pieni di compassione. Poi mi si avvicinò il mio salvatore, dal pelo bronzeo, con lo stesso sguardo rassicurante, a quel punto allungai una mano verso di lui, per accarezzarlo, ma lui indietreggiò velocemente. Mi fissò per qualche secondo e poi se ne andò, seguito da tutti gli altri, lasciandomi sola con i miei mille dubbi.
Del corpo del “vampiro” non vi era nessuna traccia.
Rimasi immobile lì per qualche minuto, poi sentì chiamarmi. Jake era dietro di me.
- Sarah, accidenti, avevo detto di non muoverti- disse quasi infuriato
- Scusa e che ho sentito dei rumori e poi..-
-Stai bene? Non sei ferita?- chiese interrompendomi
-No sto bene-
-Vieni ti riporto da Alex, si è fatto davvero tardi-
-Si d’accordo-
Io non riuscivo più a formare un pensiero sensato. Mi sembrava tutto così assurdo e confuso, che mi rivenne quel forte mal di testa. Cercai di resistere, non dovevo svenire, non in una situazione del genere.
Il viaggio da La Push a casa mia fu silenzioso, nessuno dei due disse una parola.
Io era assorta dai miei infiniti pensieri, Jake aveva un’espressione turbata come se fosse innervosito da qualcosa. Arrivati davanti casa, tolsi lentamente la cintura di sicurezza e mi preparai a scendere. Senza che me ne accorsi, Jake era sceso e mi aveva aperto la portiera, sempre con la stessa espressione imbronciata.
Alla porta di casa mi girai per salutarlo, ma lui mi prese e mi abbracciò fortemente.
-Mi dispiace tanto- sussurò
A quel punto ero più confusa che mai.
Il suo abbraccio era caldo e forte, anch’esso m’infondeva un senso di protezione, e avrei voluto starmene avvinghiata a lui per tutto il giorno.
Poi di scattò, mollò la presa e si diresse verso la macchina, lasciandomi imbambolata di fronte casa mia.
Quando la sua macchina sparì dietro la foresta, decisi di entrare a casa.
Ad aspettarmi c’era Alex, più preoccupato che mai
-Sarah!..santo cielo dove sei stata?-
-Scusami fratellone, oggi Jacob mi ha mostrato la spiaggia di La Push e abbiamo perso la cognizione del tempo- Sapevo che la mia frase poteva apparire un po’ ambigua, ma in quel momento avevo troppi pensieri in testa da permettermi di ragionare
-Beh, ma non sei svenuta o altro? Tutto a posto? Jacob ti tratta male?
-Tranquillo è tutto a posto, Jake è fantastico, e oggi mi sento benissimo. Sono un po’ stanca e vorrei riposarmi-
-Si certo, certo, ma la prossima volta avvisami ok?
-Ok- dissi salendo le scale e dirigendomi verso camera mia
Ero veramente stanca. Quell’esperienza mi aveva confusa ancora di più. Non riuscivo a trovare un filo logico a tutto questo. Perché aveva detto “Mi dispiace”? Cosa aveva fatto di male se non quello di essere un ragazzo stupendo del quale ero perdutamente innamorata?
Avrei continuato con le domande per tutta la sera, ma alla fine mi addormentai sfinita.


 
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**_silvi_**
view post Posted on 19/12/2008, 21:59




:ooooh:
ma è magnifica!!! Troppo romantica sta storia!!! E grande Leah!!
Ma ci sono anche i Cullen vero??
 
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•_Leah93
view post Posted on 19/12/2008, 22:14




certo certo!...la nostra Sarah riuscirà anche a sciogliere il nostro Edward....^^
 
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**_silvi_**
view post Posted on 20/12/2008, 13:05




furbetta la nostra sarah! :-_^:
 
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•_Leah93
view post Posted on 20/12/2008, 14:25




scisci....il terzo cap lo posto stasera!^^
Devo rivedere un pò di cosette prima!
 
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•_Leah93
view post Posted on 20/12/2008, 18:51




Cap.3

La mattina seguente non mi sentii tanto bene.
Mi svegliai con un forte mal di testa, seguito da un po’ di dolore agli arti.
Pensai che fosse perché avevo dormito male, ma non era così.
A scuola la situazione non migliorò, anzi, il dolore cominciava a peggiorare sempre di più.
Così alla fine decisi di andare in infermeria.
L’infermiera non esitò a credermi quando le dissi che stavo malissimo. Evidentemente l’aspetto e l’espressione della mia faccia erano poco rassicuranti.
Mi fece subito stendere sul lettino e mi diede un aspirina contro il mal di testa.
Passò circa mezz’ora, ma la situazione non cambiava.
Io mi rigiravo continuamente nel lettino, cercando una posizione in cui il dolore affievolisse, ma nulla cambiava. L’infermiera divenne agitatissima e non sapeva più che fare. Alla fine decise di misurarmi la febbre. Le bastò posare la mano sulla mia fronte, per impallidire. Avevo 44° gradi di febbre.
Vidi l’infermiera correre al telefono pronta a chiamare un dottore.
Ad un certo punto la porta dell’infermeria si aprì di scatto. Apparve Jacob.
Pensai che la febbre alta mi provocasse allucinazioni, ma poi mi resi conto che era tutto vero.
Jake disse qualcosa all’infermiera, che riattaccò e annuì.
Poi mi prese tra le sue braccia e mi portò via dalla scuola.
Al parcheggio c’era il gruppo di amici di Jacob, che vedendoci arrivare, aprirono la portiera della macchina.
Alcuni salirono in una seconda auto, altri mi posizionarono nel sedile anteriore della prima. Insieme a me c’era un uomo. Avrà avuto 20 anni, il più grande tra tutti. Mi teneva la testa tra le mani, mentre Jake guidava nervoso per chissà dove. Intanto il dolore cominciava ad aumentare, sentivo un fortissimo bruciore e cominciai a gridare. Dopo poco tempo, arrivammo in un piccolo cottage e mi portarono in una stanza enorme dove vi era un piccolo letto. Mi sdraiarono lì, mentre ancora urlavo.
Il bruciore aumentava di minuto in minuto, io cercavo di trattenere il più possibile le urla per non spaventare gli altri, ma era tutto inutile, il mio corpo faceva tutto da solo.
Riuscii ad intravedere i loro sguardi. La maggior parte erano pieni di compassione, come se sapessero cosa mi stava accadendo. Quello di Jake, invece, era preoccupatissimo. Stava seduto accanto al mio letto e probabilmente mi stringeva la mano. Io, però, non riuscivo a sentire altro che quel bruciore devastante.
Urlavo, urlavo e urlavo, non capivo cosa avessi e nessuno me lo voleva spiegare.
Poi alla fine vidi Jake strillare qualcosa al 20enne.
-Sam, Perché diamine soffre così tanto? Non avrebbe dovuto trasformarsi già da un po’!?-
-Calmati Jake, te l’ho detto lei è speciale.
Trasformarmi? Speciale? Perché nella mia testa si accumulavano sempre e solo domande di cui non riuscivo a trovare una risposta?
Ad un certo punto il dolore cominciò ad affievolirsi piano piano, così, come le urla.
Mi calmai e rimasi a respirare profondamente, esausta.
Jake era terrorizzato. Ora riuscivo a sentire la sua mano calda che per poco non stritolava al mia.
-Ecco, questione di pochi minuti e si trasformerà- intervenne poi Sam.
Io, ovviamente non capì cosa intendesse e un’altra domanda si aggiunse a tutte le altre.
Ma dopo 5 minuti tutti miei dubbi ottennero risposta.
Il respiro cominciava ad aumentare velocemente, cominciai a tremare, gli altri si allontanarono velocemente come se volessero darmi spazio. Jake mi prese velocemente e mi posò a terra, poi anche lui si allontanò. Io mi alzai lentamente rimanendo inginocchiata e posando le mani a terra. Dopo pochi secondi mi trasformai. Senti come un esplosione dentro di me, divenni enorme e piena di peli ed emettevo guaiti come i cani. Tutti mi osservavano attentamente, ma non erano terrorizzati come lo ero io.
Finita la breve trasformazione, Sam prese uno specchio e lo trascinò davanti a me.
Se fossi stata umana avrei urlato, ma l’unico suono che uscì fu un forte mugolio. Ero diventata un lupo. Un lupo gigante proprio come quelli che incontrai alla spiaggia di La Push. Io, però, essendo femmina, ero più piccola ed il mio pelo era bianco come la neve.
Agitai la testa, come se mi volessi riprendermi da questo incubo, mi accucciai e nascosi il muso tra le zampe.
Non capivo più niente. Poi alla fine Sam prese una sedia e si mise seduto accanto a me.
-Allora Sarah, è ora che tu sappia un po’ di cose- disse sospirando.
Jake mi si avvicinò e si sedette per terra accanto a me. Mi accarezzò delicatamente ripetendomi di stare tranquilla.
-Sai cosa sei diventata, Sarah? Un licantropo e per l’esattezza un licantropo bianco.
Tutti noi, compreso Jake, siamo licantropi e sapevamo che in uno di questi giorni ti saresti trasformata anche tu. Per questo motivo abbiamo insistito che venissi sorvegliata da qualcuno.
Tu sei particolare Sarah, rispetto a tutti noi.
Hai un potere speciale che non tutti i licantropi hanno.
Hai la possibilità di controllare l’umore del branco e influenzarlo con il tuo. Se tu sei serena e felice tutto il branco sarà calmo e sereno, se tu sei triste o arrabbiata, il branco sarà irrequieto.
Proprio per questo motivo il gene di questo licantropo speciale si sviluppa solo nelle persone che riescono a superare i momenti più difficili e affrontare tutto con un sorriso. E tu, Sarah, sei una tra queste persone.
Ovviamente il tuo potere ti permette di mantenere il controllo nelle situazioni peggiori, cosa che i licantropi normali non riescono a fare. Questo tuo potere è utilissimo per tutti noi. Con te al nostro fianco riusciremo a trasformarci quando desideriamo, senza temere di perdere la calma.
Quindi ti sto chiedendo di unirti a noi, accettando le tue nuove sembianze-
L’intero racconto rispose a tutte le mie domande. Ora capivo il perché Jake era così prottettivo nei miei confronti, capivo che in realtà i licantropi e i vampiri esistevano veramente e compresi che il mio lupo salvatore non era altro che il mio Jake.
Mentre riflettevo, ripresi le mie sembianze umane.
Guardai Sam e risposi ancora tremante,non mi ero ripresa ancora del tutto dallo shock
-D..d’accordo, credo che mi fa..rebbe bene st..are con voi..riusci..rei ad orien..tarmi…meglio nelle mie nu..ove sembianze-
Sam annuì e mi accarezzò la testa, poi si allontanò e uscì dalla stanza
Senti le forti braccia di Jake avvolgermi dolcemente, era visibilmente preoccupato.
-Scusami Sarah, avrei dovuto avvisarti prima, magari saresti stata pronta per il dolore che ti aspettava-
-N..no..n preoccuparti..st..o bene-
-Immagino che tu ora abbia capito che i lupo che ti ha salvato ero io..scusa se ti ho spaventato quel giorno-
-Non provarci nemmeno!..t..tu non de..vi scusa..rti di nulla.
Infondo al mio cuo..re l’ho sem..pre saputo, e que..sto mi rass..icura..va-
Lui sorrise mi coprì con una coperta, accompagnandomi al letto.
Dopo un po’ una ragazza, l’unica presente in quella stanza oltre a me mi si avvicinò.
-Ehi, ciao..mi chiamo Leah- disse piano
-Ciao Le..ah-
-No,no non sforzarti troppo, volevo solo dirti che non devi preoccuparti di nulla, tutti noi ci siamo passati in questa situazione e vedrai che forse ti piacerà essere un licantropo-
Il tono di quella ragazza era molto gentile, voleva tranquillizzarmi, evidentemente era contenta che al branco si fosse aggiunta un’altra ragazza oltre a lei. Sorrisi e annuì in segno di ringraziamento.
Lei ricambiò il sorriso e uscì dalla stanza, seguita da tutti gli altri.
Rimasi sola con Jake.
-Senti- disse all’improvviso- vorrei chiederti un cosa..Sam ti ha spiegato qual è il tuo potere speciale..ed io vorrei aggiungere qualcos’altro- fece una pausa e proseguì- Ho saputo che alcuni licantropi dotati di questo potere sono..morti- fece una smorfia di dolore dicendo quest’ultima parola- perché hanno utilizzato troppo potere per mantenere calmo il branco, e questo è stato nocivo per il loro cuore che non ha retto lo sforzo..-il suo viso si faceva sempre più triste- quindi ti supplico di non sforzarti troppo..non devi assolutamente utlizzare tutto il tuo potere per me o per noi..se ti senti triste o in collera non devi preoccuparti per noi, ci trasformeremo come abbiamo sempre fatto, ma tu non devi morire per noi - scandì le ultime cinque parole- non me lo perdonerei mai-
Io allungai la mano verso il suo viso quasi pieno di lacrime e risposi dolcemente
-Non preocc..uparti, stare con te mi rende felicissima,… non avrei ness..un motivo per usare quel potere, cre..dimi-
Lui mi guardò un po’ più sollevato, ma la preoccupazione si percepiva ancora chiaramente.
-D’accordo, ora però è meglio che tu riposa, sei esausta, chiamerò Alex per digli che ormai ti sei trasformata…..anche lui era informato-
Detto questo mi baciò in fronte e se ne andò
Con quelle parole capii anche perché mio fratello non voleva parlare del gruppo di Sam….temeva di svelarmi troppo conoscendo il suo carattere.
Decisi di non pensare troppo a come avesse reagito alla notizia e mi misi a dormire.
In quel momento ero felice.



Edited by •_Leah93 - 21/12/2008, 12:32
 
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**_silvi_**
view post Posted on 20/12/2008, 20:53




wow tesora... stupenda!!!
Posta al più presto il continuo, sono curiosissima!!
 
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126 replies since 18/12/2008, 19:17   1198 views
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